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Il mistero etrusco: da dove veniva veramente questo popolo?

By Luglio 23, 2020 Marzo 5th, 2021 No Comments

M0lto spesso si parla del così detto “mistero etrusco” per riferirsi ad una problematica non da poco che riguarda questo popolo: quella della sua origine.

Ad oggi infatti ancora non è nota la provenienza dei primi etruschi. Erano un popolo autoctono o una civiltà arrivata nel centro Italia da fuori?

Antiche ipotesi sul “mistero etrusco”

Già per i contemporanei gli etruschi erano un popolo strano, pieno di segreti, misteri e stramberie.

Erodoto e Dionigi di Alicarnasso stessi, avevano due differenti teorie sulle origini degli etruschi.

Secondo il primo, gli Umbri provenivano dalla Lidia, un territorio duramente colpito da carestia durante la guerra di Troia.

Arrivarono nell’area tradizionalmente abitata dai primi etruschi sotto la guida di un principe, Tirreno. Per questo al tempo gli appartenenti a questo popolo venivano chiamati anche Tirreni.

Secondo Dionigi di Alicarnasso invece la risoluzione del mistero etrusco era tutta differente. Egli riteneva che fossero una popolazione autoctona il cui vero nome era Rasenna.

L’ipotesi tedesca

Nonostante le scoperte archeologiche e i numerosi studi teorici, oggi il mistero etrusco resta parzialmente insvelato.

Secondo una non troppo recente ipotesi tedesca, gli etruschi provenivano dal nord Italia, probabilmente da un distaccamento dei Raeti.

Ad avvalorare la tesi alcune tradizioni tipiche di questo popolo, come quella di bruciare i defunti e di porli all’interno di urne cinerarie decorate (come quelle conservate presso il Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria).

Deboli spiegazioni che oggi per lo più non vengono più ritenute sufficienti.

I sostenitori di Erodoto

Le due teorie antiche sopra esposte sono ancora oggi le più plausibili anche se quella di Erodoto è la più forte.

I sostenitori delle argomentazioni di Erodoto hanno a loro favore una buona quantità di reperti archeologici, fonti linguistiche ed epigrafiche capaci di testimoniare un rapporto abbastanza stretto tra gli etruschi e le popolazioni dell’Anatolia.

Certo, la versione riportata da Erodoto è quella sostenuta dai Lidi stessi. Considerando che gli etruschi erano un popolo di grande importanza nel Mediterraneo, soprattutto dal punto di vista economico, viene da pensare che la creazione di un legame fosse strumentale più che veritiera.

La storia di Tirreno in effetti sembra più una leggenda.

Però si può far entrare nel ragionamento la lingua etrusca. La lingua utilizzata da questo popolo è misteriosa tanto quanto la sua origine, dato che ancora non è stato possibile interpretarla sufficientemente. Una cosa certa però c’è: non era una lingua indoeuropea. La matrice della scrittura era di base greca, quindi Erodoto, attribuendo agli etruschi un legame con la Grecia antica non era andato troppo lontano dalla verità. O forse si?

E’ innegabile che alla fine dell’età del bronzo esistesse in Anatolia un popolo tirreno-pelasgico, con usi parzialmente simili a quelli dei primi etruschi di cui si hanno testimonianze e reperti. Il problema è che non è noto quando giunsero effettivamente in Italia.

L’ipotesi di Massimo Pallottino

Un secolo fa lo studioso Massimo Pallottino introdusse un concetto rivoluzionario, capace effettivamente di spiegare la nascita del popolo etrusco, o meglio di abbandonarne l’idea adottando una concezione differente: quella della formazione degli etruschi come li conosciamo.

Profondi mutamenti caratterizzarono il Mediterraneo alla fine dell’età del bronzo. Molti documenti egizi e greci ad esempio parlano di misteriosi popoli del mare, viaggiatori, con l’uso di costruire insediamenti terramaricoli per i commerci.

Probabilmente la cultura etrusca (più che gli etruschi come popolo vero e proprio) si formò nel tempo proprio in questi scambi fra mare e terra, facendo arricchire di elementi e diversità popoli che effettivamente provenivano dalla Lidia o zone affini.

Di certo ancora molto c’è da scoprire, e nonostante l’idea di Pallottino il “mistero etrusco” resta ancora oscuro.

Forse il mare o la terra lo nasconderanno per sempre.